Ristrutturazione delle carceri: incontro tra segreteria e responsabili
Il Comitato per la prevenzione della tortura di Strasburgo ha già bacchettato più volte la Repubblica, facendo notare le varie carenze della struttura carceraria dei Cappuccini. La segreteria alla Giustizia, retta da Ivan Foschi, ha così promosso un primo incontro con Gendarmeria, tribunale e responsabili del centro per l’esecuzione delle pene, per vedere come poter intervenire. La prossima settimana il segretario Foschi si recherà personalmente ai Cappuccini per una visita, e constatare così con mano le potenzialità della struttura. Vedere, ad esempio, se è possibile un ampliamento, magari eliminando una cella per lasciar spazio ai laboratori. Altro problema infatti, è il lavoro in carcere, previsto dalla legge, ma oggi non attuabile. E ancora, la formazione professionale degli addetti, la divisione in reparto maschile e femminile, oggi impensabile. Così com’è, la struttura può ospitare una decina di detenuti al massimo, e problemi non ve ne sono quando, come adesso, ve ne è rinchiuso uno solo: ma in caso di sovraffollamento, o di emergenze, come la presenza di detenuti pericolosi o di minorenni, non si esclude una convenzione per l’utilizzo delle carceri italiane. L’ipotesi di chiusura dei Cappuccini, per quanto non esclusa, è comunque piuttosto remota: bisognerà però stabilire da subito l’entità, anche economica, della ristrutturazione.
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