In gioco, secondo i legali dei ricorrenti, vi sarebbe uno dei principi cardine di ogni democrazia: la separazione dei poteri e – di conseguenza – l’autonomia della magistratura. Ecco spiegata l’importanza di questa seduta del Collegio dei Garanti. L’organismo, presieduto da Augusto Barbera, deve decidere sulla correttezza costituzionale - o meno - di un’articolo della legge 3 del 2006. Si tratta di una interpretazione autentica, del Consiglio Grande e Generale, di una norma che regola lo svolgimento del concorso per Commissario della Legge. Venne definito un atto di autotutela del Parlamento perché aveva l’effetto di sbloccare lo svolgimento del concorso stesso, fermato dal ricorso – accolto dal Giudice amministratico - di uno dei candidati respinti: Giovanni Maria Pellicano. La questione è molto tecnica, in sostanza il Consiglio, in contrasto con l’orientamento della commissione d’esame, ritenne la valutazione dei titoli - richiesti per il concorso - troppo restrittiva. Un’ingerenza inaccettabile per il presidente della Commissione d’esame, che – insieme a Massimiliano Simoncini, uno dei candidati con i titoli per così dire in ordine con la vecchia normativa – hanno proposto eccezione di costituzionalità. Oggi, dopo le questioni preliminari, l’esame della vicenda da parte del Collegio dei Garanti. La decisione è attesa entro 60 giorni.
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