“Ogni Paese che dia appoggio logistico, economico o militare alla Corea del Nord, chiunque non contribuisca ad implementare le sanzioni a danno di Pyongyang sta aiutando un pericoloso regime” Gli Stati Uniti alzano i toni poco prima della riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite, che ha sul tavolo il lancio di un missile balistico intercontinentale da parte del regime di Kim Jong-Un il cui regime nonostante le pressioni internazionali e le sanzioni, continua a sviluppare il suo programma nucleare e missilistico. Le parole del Segretario di Stato americano suonano come un messaggio indirizzato alla Cina, alleato storico della Corea del Nord, e più indirettamente alla Russia.E confermano come il test di lunedì rappresenti una svolta nel quadro di tensione crescente nelle penisola coreana. Ieri dura reazione del Giappone: il Primo Ministro Shinzo Abe aveva lanciato un appello al Presidente cinese Xi Jinping e al Presidente russo Vladimir Putin affinchè si unissero alla comunità internazionale nell’aumentare la pressione sul regime di Pyongyang, che promette nuovi test, definiti 'pacchi regalo' per il tycoon.
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