A Roma commissario straordinario e Anac hanno messo in pratica il piano anticorruzione
Forse serviva un commissariamento per dare qualche segno di vita.
Il prefetto Francesco Paolo Tronca ha voluto dare dei segnali, per dimostrare che anche a Roma, volendo, le cose si possono fare. Un esempio su tutti? Piazza Venezia, ritenuta intoccabile anche per via della mole di traffico che l'attraversa. Ma ora è un cantiere, per ripavimentare quei tratti divenuti montagne russe. “Tra le pieghe del bilancio abbiamo trovato i soldi necessari”, ha puntualizzato. Poi la linea 64, che attraversa la città dalla stazione Termini a San Pietro, potenziata e modernizzata.
Le nuove luci al led partite dalle periferie verso il centro, che consentono un risparmio energetico del 60%.
E poi il Giubileo: su 31 opere progettate nessuna era partita, dice, oggi sono avviate, alcune termineranno solo dopo la chiusura della porta santa “ma non importa, serviranno per il futuro”. Insomma, che Roma consegna a chi verrà?
Grazie al lavoro congiunto con l'Anac è stata istituita una centrale unica di committenza per rimuovere le disfunzioni sugli appalti: e con la rotazione dei dipendenti si evita il consolidarsi di posizioni di potere dei singoli su autorizzazioni, concessioni e contratti. “Però serve pazienza – ha concluso Cantone – chi pensa che qualcuno possa insediarsi e risolvere tutto con una bacchetta magica resterà deluso”.
Francesca Biliotti
Nel video l'intervista a Francesco Paolo Tronca, commissario prefettizio di Roma Capitale