Roma, Sinodo su divorziati e omosessualità: "C'è bisogno di toni rispettosi e non discriminanti"

Il Sinodo della famiglia affronta temi di grande attualità che spaziano dal divorzio all'omosessualità e ribadisce: “Il matrimonio è solo tra uomo e donna, ma c'è bisogno di un approccio rispettoso e non discriminante”.

Ammettere o no ai sacramenti divorziati e risposati? Due le linee di pensiero emerse dal Sinodo e sulle quali si discute. La prima, come ha riportato il direttore della sala stampa Vaticana Federico Lombardi, sostiene che se c'è un legame matrimoniale esistente non è possibile ammetterli, per coerenza della dottrina. La seconda linea di pensiero ha molto a che fare con la misericordia e intende valutare le diverse situazioni. Bisognerebbe distinguere, ad esempio, tra chi ha abbandonato il coniuge e chi è stato abbandonato. Se anche non ammessi non vuol dire che non siano membri della comunità ecclesiale. Ma una ulteriore specificazione sul valore di nuove unioni dopo il matrimonio sono state fornite dal cardinale Francesco Coccopalmerio. Si è discusso anche di omosessualità. L'approccio è di rispetto e accoglienza, pur tenendo fede alla visione della Chiesa, che determina l'impossibilità di riconoscere il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Servono comunque toni e approcci rispettosi e non discriminanti.

Francesca Biliotti

Nel video gli interventi di padre Federico Lombardi direttore sala stampa Vaticana, e del cardinale Francesco Coccopalmerio

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