'Romagna Futurista': al via la mostra
A vent’anni dall’unica mostra futurista romagnola, il movimento d’avanguardia in questa sua espressione regionale torna a fare mostra di sé in “Romagna futurista”. Un importante appuntamento con l’arte che ha come padre ideale Umberto Boccioni, uno dei punti fermi del precocissimo movimento romagnolo. “Una testimonianza di rigore scientifico. Un significativo esempio della collaborazione fra pubblico e privato - ha detto il Segretario Giovanni Lonfernini - che qualifica e arricchisce l’offerta turistica di San Marino e della Romagna”. Apre la mostra e al contempo, dopo tre anni di restauro, riapre le proprie sale al pubblico, il Museo di San Francesco, proprio in occasione di questo evento. “Un luogo che celebra la spiritualità attraverso la cultura” - ha sottolineato il Direttore del Museo di Stato, Francesca Michelotti. Nell’esposizione, curata da Beatrice Buscaroli e Alessandro Ortensi, 200 opere. Oltre a quelle di Boccioni si potranno vedere le opere di Balla, Ginna e Corra, Mario Guido Dal Monte, Giannetto Malmerendi, opere futuriste di Leo Longanesi, sculture e ceramiche di Leonardo Castellani, ceramiche delle botteghe Gatti e Ortolani, manifesti letterari e poesie, libri, partiture originali. In esposizione anche il piatto con disegno e firma di Marinetti. “Il futurismo è l’unica vera avanguardia italiana del novecento' - ha detto la curatrice della mostra. “Con Romagna futurista vorremmo trasmettere lo spirito che lo ha animato: l’idea dell’avvenire, la voglia di guardare avanti nel futuro, l’idea di una vita più allegra”.