Rotary San Marino: "Riflessioni sull'ingiustizia in Italia"
Un ospite, quindi, autorevolissimo, un giurista di chiarissima fama, insigne magistrato, conosciuto e stimato non solo nell’ambito dell’attività giurisdizionale, ma anche istituzionale, sia in Italia che all’estero. Autore di numerose pubblicazioni e contributi scientifici di grande rilievo nel campo del diritto e soprattutto dei diritti umani.
Nella conversazione conviviale – come lui stesso l’ha definita – l’illustre relatore si è soffermato sulle criticità del sistema giudiziario italiano con particolare riferimento alla parziale osservanza dei principi della Convenzione Europea dei Diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali e della giurisprudenza della Corte Europea di Strasburgo.
Il Dott. Esposito si è intrattenuto in special modo sul concetto di fairness e cioè sulla correttezza, su quel generale sentimento del giusto e dell’equo che dovrebbe ispirare tutte le azioni – e che per i magistrati dovrebbe interpretarsi come correttezza processuale. Quella correttezza che – traducendosi nel rispetto degli altri e della funzione che si svolge - riconduce a ragionevolezza ed uniformità il potere discrezionale.
Il dott. Esposito ha evidenziato come nella carenza di regole e canoni di correttezza si annidi il rischio della imprevedibilità dell’azione dei pubblici poteri, della non uniformità del loro agire e quindi dell’arbitrio con conseguente violazione dei principi fondamentali di uguaglianza e di certezza del diritto.
Grande lezione – la sua – che ha concluso sottolineando come “Le esigenze della giustizia – anche per chi la configuri come repressione penale – possono limitare i diritti fondamentali, ma non possono mai risolversi nella loro non ragionevole compressione e nella violazione del principio della sicurezza giuridica delle persone, cardine di ogni ordinamento democratico.
Comunicato stampa