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A Rovereta il primo laboratorio sulle staminali

4 apr 2007
Analisi in laboratoro
Analisi in laboratoro
Aprirà i battenti a San Marino, il prossimo 21 aprile, il primo laboratorio dedicato alla coltura cellulare, alla conservazione delle cellule staminali e alla ricerca scientifica in ambito biomolecolare.
“Non verranno trattate cellule staminali embrionali”, assicura l’amministratore, Giuseppe Mucci. Lo impedisce, tra l’altro, l’oggetto sociale perché il loro utilizzo creerebbe seri problemi di natura etica dal momento che l’estrazione delle cellule comporta la distruzione dell’embrione e lo impedisce l’Authority sanitaria che ha il compito di autorizzare e vigilare sull’attività del laboratorio.
Il laboratorio si occuperà di coltura cellulare, di ricerca scientifica in ambito biomolecolare ma, soprattutto, questa sarà, nella penisola, la prima struttura privata per la conservazione autologa delle cellule staminali.
In Italia infatti non è consentita la conservazione per uso personale del cordone ombelicale. Le staminali possono essere conservate per un massimo di 20 anni e vengono immerse in celle di azoto liquido a -190°C.
Il costo di questa operazione si aggira intorno ai 2000 euro. Va anche sottolineato che esiste un'importante distinzione fra conservazione autologa - come quella sammarinese - ed eterologa.
Nella prima, le cellule vengono conservate e utilizzate solamente se la persona ne ha bisogno, nel secondo caso, vengono donate e trapiantate al primo paziente con cellule compatibili, oppure utilizzate a scopi di ricerca.
Negli ultimi anni si è scoperto che sono in grado di curare alcune malattie del sangue e del sistema immunitario, come leucemie, linfomi e talassemia. In più c'è la speranza che, in futuro, possano servire a ricostruire organi o tessuti malati, e a curare malattie degenerative come Alzheimer, Parkinson e sclerosi multipla.
Negli Stati Uniti e in Gran Bretagna la pratica di congelare le cellule del cordone ombelicale è da tempo molto diffusa. Adesso sta prendendo piede anche in Italia: nel 2005 sono state circa 300 le richieste di conservare il sangue cordonale per uso privato, già salite a 1.700 nel 2006, e tutti sono costretti ad emigrare all’estero.
“Sono due - ricorda il Segretario di stato alla sanità, Fabio Berardi - le società autorizzate dal Congresso di stato nel 2005 e altre due richieste analoghe sono tuttora al vaglio del Governo”.
Intanto, in attesa di una legge in materia, è stato messo nero su bianco il divieto, proposto dall’Authority e adottato nel decreto 70 del 2005, di utilizzare cellule staminali embrionali.
“Una necessità - spiega l’organismo di controllo sanitario- in assenza di un comitato di bioetica la cui nascita continuiamo a sollecitare”. Un invito raccolto dal Segretario di stato alla sanità che dice: “bisogna cominciare a ragionare sulla costituzione di un comitato etico”.

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