Quando dal dissenso si passa alle minacce, a perdere siamo tutti noi. Si incrina il clima democratico, si offusca il valore della convivenza civile, flette la serenità di una intera collettività. Quando da uno scontro verbale anche acceso, dalla contrapposizione di ragioni o di opinioni, si arriva alle intimidazioni, alle ritorsioni più o meno velate, si mostra il segno di un imbarbarimento che, per quanto la posta in gioco sia alta e gli effetti collaterali pesanti e preoccupanti, non può che essere rigettato con fermezza.
Se da un lato si può anche provare a comprendere il sentimento di sconforto e la rabbia di chi vede dissolversi il frutto di anni di lavoro e il crollo di un progetto imprenditoriale senza comprenderne, o tanto meno condividerne, le ragioni adottate da chi ha il compito di vigilanza e controllo sul corretto operato di un settore delicato e sensibile come quello finanziario, dall'altra non si può proprio immaginare di dare giustificazione ad atti intimidatori che hanno il sapore di realtà e metodi lontani dalla cultura di una comunità di persone civili. Dalla minaccia non si può che sconfinare in azioni ancora più vili e violente, e questo non si può tollerare.
Certo nessuno ha la possibilità, se non i diretti interessati, di conoscere i toni di tali intimidazioni e sarà il tribunale a stabilirne la gravità e la sussistenza, ma il solo ricorso alla minaccia richiede di per sé una ferma durissima condanna. E' la dimostrazione dell'assenza di elementi dialettici civili per far valere, eventualmente, le proprie ragioni; un atto che quasi sempre finisce per ritorcersi contro chi lo fa.
Si può non comprendere a pieno le ragioni di certe scelte o nutrire perplessità e riserve, ma non puntare il dito e minacciare; anche se oggi l'ausilio di e-mail, WhatsApp o Sms lo rendono più facile che farlo vis a vis, non per questo gli tolgono quell'ombra di vigliaccheria che ammanta ogni atto intimidatorio. Ogni forma di minaccia deve essere combattuta senza alcun margine di tolleranza perché viola tutti i diritti. Non possiamo insegnare ai nostri figli che il bullismo è un elemento negativo e da cui ci si può difendere e poi tollerare questi comportamenti che minano un Paese e il suo tessuto sociale.
Piena solidarietà, dunque, al Segretario di Stato alle Finanze, Simone Celli per quanto ha denunciato di essere stato vittima. La Radiotelevisione sammarinese non tollera chiunque usi minacce o insulti contro chiunque e si batte e si batterà sempre contro questi comportamenti incivili.
Se da un lato si può anche provare a comprendere il sentimento di sconforto e la rabbia di chi vede dissolversi il frutto di anni di lavoro e il crollo di un progetto imprenditoriale senza comprenderne, o tanto meno condividerne, le ragioni adottate da chi ha il compito di vigilanza e controllo sul corretto operato di un settore delicato e sensibile come quello finanziario, dall'altra non si può proprio immaginare di dare giustificazione ad atti intimidatori che hanno il sapore di realtà e metodi lontani dalla cultura di una comunità di persone civili. Dalla minaccia non si può che sconfinare in azioni ancora più vili e violente, e questo non si può tollerare.
Certo nessuno ha la possibilità, se non i diretti interessati, di conoscere i toni di tali intimidazioni e sarà il tribunale a stabilirne la gravità e la sussistenza, ma il solo ricorso alla minaccia richiede di per sé una ferma durissima condanna. E' la dimostrazione dell'assenza di elementi dialettici civili per far valere, eventualmente, le proprie ragioni; un atto che quasi sempre finisce per ritorcersi contro chi lo fa.
Si può non comprendere a pieno le ragioni di certe scelte o nutrire perplessità e riserve, ma non puntare il dito e minacciare; anche se oggi l'ausilio di e-mail, WhatsApp o Sms lo rendono più facile che farlo vis a vis, non per questo gli tolgono quell'ombra di vigliaccheria che ammanta ogni atto intimidatorio. Ogni forma di minaccia deve essere combattuta senza alcun margine di tolleranza perché viola tutti i diritti. Non possiamo insegnare ai nostri figli che il bullismo è un elemento negativo e da cui ci si può difendere e poi tollerare questi comportamenti che minano un Paese e il suo tessuto sociale.
Piena solidarietà, dunque, al Segretario di Stato alle Finanze, Simone Celli per quanto ha denunciato di essere stato vittima. La Radiotelevisione sammarinese non tollera chiunque usi minacce o insulti contro chiunque e si batte e si batterà sempre contro questi comportamenti incivili.
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