Rtv: tolleranza zero contro ogni minaccia
Se da un lato si può anche provare a comprendere il sentimento di sconforto e la rabbia di chi vede dissolversi il frutto di anni di lavoro e il crollo di un progetto imprenditoriale senza comprenderne, o tanto meno condividerne, le ragioni adottate da chi ha il compito di vigilanza e controllo sul corretto operato di un settore delicato e sensibile come quello finanziario, dall'altra non si può proprio immaginare di dare giustificazione ad atti intimidatori che hanno il sapore di realtà e metodi lontani dalla cultura di una comunità di persone civili. Dalla minaccia non si può che sconfinare in azioni ancora più vili e violente, e questo non si può tollerare.
Certo nessuno ha la possibilità, se non i diretti interessati, di conoscere i toni di tali intimidazioni e sarà il tribunale a stabilirne la gravità e la sussistenza, ma il solo ricorso alla minaccia richiede di per sé una ferma durissima condanna. E' la dimostrazione dell'assenza di elementi dialettici civili per far valere, eventualmente, le proprie ragioni; un atto che quasi sempre finisce per ritorcersi contro chi lo fa.
Si può non comprendere a pieno le ragioni di certe scelte o nutrire perplessità e riserve, ma non puntare il dito e minacciare; anche se oggi l'ausilio di e-mail, WhatsApp o Sms lo rendono più facile che farlo vis a vis, non per questo gli tolgono quell'ombra di vigliaccheria che ammanta ogni atto intimidatorio. Ogni forma di minaccia deve essere combattuta senza alcun margine di tolleranza perché viola tutti i diritti. Non possiamo insegnare ai nostri figli che il bullismo è un elemento negativo e da cui ci si può difendere e poi tollerare questi comportamenti che minano un Paese e il suo tessuto sociale.
Piena solidarietà, dunque, al Segretario di Stato alle Finanze, Simone Celli per quanto ha denunciato di essere stato vittima. La Radiotelevisione sammarinese non tollera chiunque usi minacce o insulti contro chiunque e si batte e si batterà sempre contro questi comportamenti incivili.