San Leo, un convegno dopo la frana del 27 febbraio 2014

due giorni di lavori per un focus su rischio idrogeologico e cambiamenti climatici

Il 27 febbraio 2014, verso le 18, un boato scosse San Leo. Una porzione della rupe, per un fronte di circa 150 metri, crollò a valle.

A dieci anni il convegno al Torrione Martignano, nella Fortezza di San Leo, organizzato da Progetto AL.FO.N.S.A. – Alta Formazione per lo Sviluppo sostenibile dell’Appennino (Regione Emilia-Romagna), Università di Ferrara, ALMA MATER STUDIORUM Università di Bologna, Ordine dei Geologi della Regione Emilia-Romagna e dal Comune di San Leo, in collaborazione con lo Spoke VS2 Ground Instabilities del progetto PNRR PE3 RETURN (Multi-Risk sciEnce for resilienT commUnities undeR a changiNg climate), coinvolge istituzioni, protezione civile, ingegneri e geologici.

E diventa quasi simbolico, nella sua riflessione su tutela e sicurezza, rischio idrogeologico e cambiamento climatico.

A inaugurare il convegno la presidente dell'assemblea legislativa dell'Emilia Romagna. Emma Petitti era parlamentare all'epoca dei fatti, ed ha ricordato la solidità della filiera Ministero Regione e Comune, il dialogo costante su risorse e interventi su San Leo.

Attuale nei contenuti, il convegno richiama il passato per guardare al futuro.


Nel video l'intervista a Mauro Guerra, già sindaco di San Leo Arcangelo Francesco Violo, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi Paride Antolini, Presidente Ordine dei Geologi Emilia Romagna Davide Elmo, University of British Columbia, Vancouver- Canada

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