Una storia che inizia il 3 settembre del 301, una festa che celebra il legame potente con il Santo Marino, che qui stabilì una piccola comunità poi diventata Stato Sovrano. Una giornata iniziata con l'alzabandiera, l'uscita da Palazzo Pubblico dei Capitani Reggenti, Oscar Mina e Paolo Rondelli, per la formazione del corteo. I partecipanti hanno sfilato per le vie del centro storico di Città, fino all'arrivo alla Basilica del Santo per la messa celebrata dal Vescovo di San Marino Montefeltro.
Mons Andrea Turazzi ha sottolineato la dimensione civile e religiosa di questa festa, ha ricordato il dolore delle famiglie dei giovanissimi Giada e Simone, morti in un drammatico incidente stradale, ha parlato della legge - fresca di approvazione - che consente a San Marino l'interruzione volontaria di gravidanza, “una lacerazione nel cuore” ha detto “questione delicata che ha a che fare con la dimensione religiosa (principi di fede) e con la dimensione sociale (insieme principi di fede e principi di ragione). Nessuna legge che ammette la soppressione della vita nascente è buona: la vita è sacra e inviolabile. Sempre. Molto si è lavorato attorno a questa legge e si è fatto il possibile per recepire istanze morali. Rimane il principio secondo il quale ciò che è legale non sempre è morale”.
Poi il corteo si è ricomposto in processione, con la reliquia del Santo, per il tradizionale percorso per le vie del centro storico In concomitanza La lettura del Bando dei Balestrieri a far da preludio al Palio di San Marino delle Balestre Grandi. La suggestione del corteo storico partito da Porta San Francesco composto da balestrieri, dame, sbandieratori, musici e figuranti negli splendidi costumi medievali. Infine, dopo la benedizione della Reliquia di Santo Marino cui balestrieri hanno rivolto la preghiera al Patrono, alla cava la storia è tornata a rivivere con il Palio delle Balestre Grandi.