Le statistiche dicono che, nei paesi occidentali sviluppati, circa un bambino su dieci è vittima di una forma di maltrattamento a sfondo sessuale. Gli abusi sessuali sui più piccoli possono presentarsi sotto diverse forme: incesto, pornografia, prostituzione, tratta di esseri umani o molestie. Nel luglio del 2007, il Consiglio d’Europa ha adottato la Convenzione sulla protezione dei bambini contro lo sfruttamento sessuale. E’ il primo strumento che qualifica questo tipo di abusi sessuali come violazione penale, compresi quelli che hanno luogo a casa o nel contesto familiare. La convenzione vuole colmare una lacuna esistente nella legislazione europea e armonizzare il quadro giuridico per combattere questo problema, ma contiene misure anche contro gli illeciti commessi attraverso Internet, come la pedopornografia in rete o il “grooming” (adulti che adescano bambini o adolescenti, per esempio attraverso forum di discussione). Finora, la Convenzione è stata firmata da 38 paesi e ratificata da cinque: Albania, Danimarca, Grecia, Paesi Bassi e San Marino. La ratifica del Titano cade alla vigilia della conferenza annuale del Consiglio d’Europa sulla criminalità informatica che si confronterà, in particolare, sulle misure da adottare contro gli abusi sessuali commessi nei confronti dei bambini su Internet. Bisogna rimuovere i siti a contenuto pedopornografico o bloccarne l’accesso? A questa domanda dovranno rispondere più di 300 partecipanti provenienti da tutto il mondo.
Sonia Tura
Sonia Tura
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