
"Dopo l'ultima escalation di violenza a Gaza dopo la fine del cessato del fuoco - spiega Valentina Quadrelli del collettivo San Marino per la Palestina - ci siamo ritrovati di nuovo a non poter stare in silenzi. Per molti analisti siamo arrivati alla fase finale di questo genocidio e sinceramente non ci sentiamo di poter rimanere a casa. Abbiamo chiamato tutte le associazioni ma anche tutti i singoli cittadini e cittadine del nostro Paese, perché vogliamo una piazza di tutti e per tutti. Vogliamo metterci insieme nonostante le divisioni, magari le differenze di opinione, ma tutti quanti con la stessa voglia di dire basta a questo genocidio".
Non chiedono di schierarsi ma di mandare un messaggio di umanità e di pace. Il collettivo San Marino per la Palestina ha organizzato questa manifestazione pacifica per chiedere lo stop della guerra in Medio Oriente. Partecipano vari attori della società: politica, sindacati, associazioni. Ci sono anche gli scout. L'obiettivo è avere il sostegno di tutti, di tutta la cittadinanza per dare voce ai diritti umani e ai valori della giustizia, spiega appunto il collettivo che rivolge al governo richieste puntuali:
- accelerare l'iter per il riconoscimento dello Stato di Palestina
- farsi portavoce all'Onu di un embargo permanente sulla vendita di armi a Israele
- prendere posizione per chiedere anche sanzioni economiche verso Tel Aviv
- oltre ovviamente all'invio di aiuti umanitari.
Al corteo da Piazza Sant'Agata, Piazza della Libertà, ci sono anche i bambini che portano le nakba, che hanno realizzato il primo aprile durante un laboratorio artistico all'ex Tiro a Volo con l'artista palestinese Nidaa Badwan. Si tratta delle valigie con dentro tutta la loro vita che i palestinesi usano quando devono lasciare le loro case.
"Violenze, crimini, atrocità di ogni tipo che vanno avanti da decenni con la complicità nostra, dell'Occidente, nello specifico dell'Italia - così un partecipante al corteo -. E niente, se non ci muoviamo noi dal basso non si riuscirà mai a fermare, credo".
"Vogliamo partecipare per far sentire la nostra voce di cittadini, di uomini, di papà - aggiunge un altro uomo, tenendo per mano la figlia -, per la pace e per la dignità umana".
In una piazza piena di bandiere della pace un'altra manifestante conclude con poche e chiare parole: "Sì, speriamo che sia pace. Dico solo questo".
Nel video l'intervista a Valentina Quadrelli, San Marino per la Palestina