PA: problemi per il passaggio dei telefoni dall'analogico al digitale
La tecnologia verso la convergenza delle due reti, quella cellulare e quella internet, che hanno sempre più gli stessi requisiti, quello che si cerca è più dati e meno voce.
A San Marino l'area che una antenna serve non è cambiata. Sono 7 i siti che coprono vaste zone, più due sistemi in microcelle al centro di Tavolucci e il centro Atlante.
E' stata rilasciata però ad aprile una concessione a Telecom Italia Mobile che ha implementato la rete con il sistema 4 G e 4.5. La parte più vecchia è stata così sgravata del servizio dati e quindi ha più banda per le chiamate in voce.
Nel frattempo la pubblica amministrazione è passata dal sistema analogico al VoIp (voice over internet protocol). VoIp riduce i costi operativi e la voce viaggia attraverso pacchetti dati sulla rete internet.
La delibera 110 del 27 dicembre 2013 designa la Cotes azienda responsabile sia per la fornitura degli apparecchi che per la manutenzione del sistema. Il contratto con la PA è stato firmato l'8 febbraio 2014 con l'operazione di migrazione che doveva essere fatto in tre anni.
E' nato però un contenzioso tra Pa e la Cotes perchè i tecnici quantificano in 1600 su 2700 gli apparecchi telefonici sostituiti per cui adesso si usa una rete telefonica ibrida che crea vari problemi.
"Noi non siamo stati messi in condizione di finire la migrazione dall'analogico al VoIp entro il periodo contrattuale perchè il progetto presentato e deliberato è stato ampiamente cambiato con nuove richieste da parte della amministrazione: questo ha allungato i tempi di realizzazione" spiega la Cotes.