Gli obiettivi del testo sono molteplici ed ambiziosi. Innanzitutto la creazione della professione dell'”operatore dell'informazione”. Categoria che va oltre la tradizionale figura del giornalista, e comprende tutte le varie professionalità del settore: dal telecineoperatore al fotografo, dal tecnico di montaggio al giornalista web. Chi si occupa di informazione dovrà essere tutelato e avrà diritti e doveri. L'auspicio – fanno sapere dalla segreteria al lavoro - è portare la bozza in prima lettura tra settembre ed ottobre; quanto al varo della legge si farà di tutto perchè avvenga entro l'anno. La normativa appare agile e moderna. Innanzitutto non è previsto un ordine professionale: considerato dai redattori della bozza un organismo superato. C'è invece la Consulta per l'Informazione, che dovrebbe essere composta da tutti gli operatori del settore riconosciuti in Repubblica. Tra i compiti della Consulta quello di stilare un unico codice deontologico, rappresentare gli addetti all'informazione nelle trattative per l'apposito contratto di lavoro, la promozione di corsi di informazione ed aggiornamento. Altro organismo previsto l'Autorità Garante, con membri di nomina politica ed extrapolitica. Avrà, ad esempio, l'ultima parola in controversie di ordine deontologico, e varie altre competenze nell'ambito dei diritti e dei doveri degli operatori dell'informazione. Ad abilitare alla professione una press card: rilasciata da una apposita Commissione in presenza dei necessari requisiti. Prevista infine una razionale distribuzione provvidenze per l'editoria
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