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San Marino vince il ricorso alla Grande Camera della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo

Ribaltata la sentenza della Cedu del luglio 2022

di Luca Salvatori
24 set 2024

La Grande Camera della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, in seguito all'udienza del luglio 2023, ha dato ragione allo Stato di San Marino nella causa contro tre ricorrenti che avevano invece ottenuto ragione, di fronte alla seconda sezione della Cedu il 18 ottobre del 2022. In quel caso la Corte, a maggioranza (4 a 3), aveva accertato la violazione dell'articolo 6 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, sul diritto ad un equo processo. Ribaltata dunque la sentenza che, quasi due anni fa, aveva condannato San Marino a risarcire le parti ricorrenti riconoscendo a ciascuna di esse 4.000 euro più costi e spese.

All'origine del ricorso presentato a Strasburgo da Stellino Fabbri, Angelina Marro e Andrea Forcellini, l'asserita impossibilità di ottenere un risarcimento, poiché ritardi nelle indagini avevano portato alla prescrizione dei reati contestati nel 2020. Per quel che riguarda Forcellini, la Grande Camera ha deciso all'unanimità che non c'è stata violazione dell'articolo 6. In relazione ai casi di Stellino Fabbri e Angelina Marro, l'inammissibilità è stata invece decisa a maggioranza. Su 17 giudici della Grande Camera, sette – compreso il giudice sammarinese Gilberto Felici – hanno espresso una opinione congiunta disseziente, ed uno ha invece espresso un'opinione concorrente.

Nell'udienza di fronte alla Grande Camera del luglio 2023, sfociata nella sentenza a favore di San Marino, a sostenere la difesa di Stellino Fabbri, Angelina Marro e Andrea Forcellini, l'avvocato Rossano Fabbri, attuale Segretario di Stato all'Industria, mentre l'arringa dell'Avvocatura dello Stato era stata a cura dell'avvocato Sabrina Bernardi, affiancata da Michela Bovi, Barbara Reffi, Alessandra Belardini e Simona Ugolini.

Leggi il commento dell'attuale legale dei tre ricorrenti





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