Sanità da salvaguardare: dalla Csdl timori e ricette

Riunito il Direttivo: "La medicina di base deve essere il primo baluardo della prevenzione e delle cure"

Sanità da salvaguardare: dalla Csdl timori e ricette.

“Si salvaguardi la sanità pubblica”: è l'appello del Direttivo della Csdl nelle ore in cui, in Consiglio, si appresta a giurare il nuovo Segretario. Il sindacato chiede di aumentare i medici di base; di evitare sprechi; di ridurre i tempi di attesa, in certi casi talmente lunghi da spingere i pazienti verso il privato.

Il tema accende gli animi, ed è preceduto da un documento che delinea il quadro sammarinese, partendo dai dati resi noti dall’Authority Sanitaria. Ad incidere sulla qualità della risposta, soprattutto in tema di prevenzione, l'alto numero di assistiti: i 19 medici di base dei tre centri sanitari seguono in alcuni casi anche più di 1800 pazienti, quando il limite massimo dovrebbe essere 1600, con forti difficoltà nello svolgimento delle visite domiciliari.

Altro nodo: la spesa sanitaria. Nel 2020 corrispondeva al 9% del PIL quando in Italia è pari al 6,4%. Da anni registra un costante aumento, anche in ragione del progressivo invecchiamento della popolazione. Per la Csdl è quindi indispensabile, oltre che garantire il necessario stanziamento di risorse pubbliche verso l'ISS, un migliore utilizzo della spesa, evitando sprechi, investimenti o prestazioni non appropriati.

La Confederazione Sammarinese del Lavoro invoca infine un progetto complessivo sulla sanità, con la partecipazione delle parti sociali; un progetto di lungo termine che affronti anche il nodo di quali servizi sanitari erogare direttamente presso l’ISS e per quali, invece, rivolgersi fuori territorio.

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