Un risultato atteso da anni, quello raggiunto da Esecutivo e Organizzazioni sindacali. Con il protocollo d'intesa si va infatti verso il superamento del precariato all'interno dell'Ospedale. Nessuno aveva dimenticato l'abnegazione, la professionalità e il senso di responsabilità, mostrati dal personale sanitario durante i drammatici mesi dell'emergenza Covid. Quanto sottoscritto questa mattina porterà ad un riconoscimento di importanti diritti a tutti i lavoratori dell'Istituto Sicurezza Sociale. Da qui la soddisfazione dei firmatari: il Segretario di Stato Ciavatta, i colleghi di Governo Elena Tonnini e Marco Gatti; e per la parte sindacale i Segretari delle Federazioni Pubblico Impiego della CSU – Milena Frulli e Antonio Bacciocchi –, ed il Segretario dell'USL Mattia Marzi.
Tutto ciò all'esito di un approfondito confronto ed una serrata trattativa. Il protocollo prevede che i dipendenti precari attualmente in servizio, con un'anzianità di almeno 3 anni, siano assunti a tempo indeterminato; otterranno inoltre lo stesso risultato, al raggiungimento della soglia dei 1.095 giorni di servizio, i lavoratori che abbiano maturato al momento della firma almeno 2 anni di anzianità. Fra i punti nodali, poi, l'introduzione di un automatismo di stabilizzazione del personale che verrà assunto su posti già previsti dal Fabbisogno; e questo “per contrastare il precariato senza scadenza”. Novità importanti, inoltre, per i lavoratori provenienti da oltreconfine, che prestano con professionalità la propria opera all'interno dell'ISS: l'accordo è infatti di stabilizzare anche il personale frontaliero.
Elena Tonnini ha definito il protocollo “un ottimo risultato di collaborazione tra Segreterie e Sindacati”, sottolineando l'importanza del “meccanismo automatico per evitare che si formi altro precariato, in favore di una pianificazione annuale della gestione del personale sui cui la dirigenza verrà chiamata ad essere responsabile”. E intanto la Centrale Sindacale Unitaria guarda avanti, e parla di un “punto di partenza concreto” per affrontare “su basi nuove e risolutive l'annosa problematica” - più in generale - del precariato nella Pubblica Amministrazione.