Sanità: soldi insufficienti per garantire tutti i servizi, delineate alcune soluzioni
Il sistema di sanità pubblica e per tutti a San Marino fu introdotto nel 1955. Dal 2012 al 2015 la diminuzione delle somme destinate a questo scopo, da 69 a 61,5 milioni di euro. Ma nel 2016 ci si rese conto che il denaro non era sufficiente e la spesa tornò ad aumentare: 66,5 milioni nel 2016, 69 nel 2017 fino ai 71,4 per il 2018.
Il comparto della salute richiede maggiori investimenti pubblici, con una popolazione sempre più anziana e, quindi, sempre più bisognosa di cure. Il progresso scientifico, poi, ha introdotto trattamenti prima non esistenti. Sono due dei motivi per cui, alla fine dell'anno, i conti non tornano: per il 2018, in base alle stime, serviranno 78,6 milioni. Oltre a quelli già stanziati, sono quindi necessari altri 7,2 milioni.
Qual è, allora, la soluzione? Alcune risposte le dà il testo che ipotizza, tra le diverse cose, una compartecipazione alla spesa per determinate prestazioni e una rivalutazione della gestione del farmaco, insieme a possibili cambiamenti nell'assistenza domiciliare territoriale. Il documento ricorda che, nel corso del 2019, arriverà l'Icee, Indicatore della condizione economica per l'equità, che misurerà l'effettiva situazione delle famiglie.
Per il futuro bisogna investire in prevenzione, così da migliorare stili di vita, alimentazione e luoghi di lavoro. Ed è necessario lavorare nella diagnosi precoce delle malattie. L'approccio è, in sostanza, quello di impegnarsi di più per usufruire del medico il meno possibile.
Mauro Torresi