I camici bianchi non hanno gradito e si sono riuniti. “Si è trattato – dicono - di un attacco ingiusto e di tipo qualunquistico, che arriva in una situazione di riorganizzazione dell’ospedale che genera inevitabili disagi. Disagi che noi sentiamo per primi e che stiamo accettando, insieme ai cittadini. E' molto grave che una locandina riporti il titolo: "l’ inefficienza in ospedale è colpa dei medici" sembra una sentenza". E non escludono possibili azioni giudiziarie. “Sono mesi – proseguono i dottori - che lavoriamo senza posti letto e con servizi carenti, ma siamo noi i primi a patirli insieme agli utenti. La fase di riorganizzazione dura già da mesi, ma i disagi che ne derivano non sono imputabili ai medici. Vanno risolti a livello politico e amministrativo". Sull’attività intramuraria ribadiscono che esiste un regolamento del ’91 mai applicato: "Non siamo noi a fare le leggi – proseguono - ben venga una regolamentazione”. Anche se il fatto che vengano richiesti da altre strutture è sicuramente motivo di vanto per l’Ospedale di stato. “I nostro pazienti - aggiungono - si fanno operare da noi proprio perché facciamo libera professione e quindi diamo maggiori garanzie”. Invocano poi una sanità più aperta per mettere il cittadino nelle condizioni di poter scegliere da chi farsi curare.
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