Sanità, Mussoni: "No tagli, ma razionalizzazione"

No tagli, ma razionalizzazione, mantenendo alta la qualità dei servizi. "Una partita che non giochiamo in difesa, ma per difendere la qualità dei servizi sanitari e socio-sanitari". Il Segretario di Stato alla Sanità Francesco Mussoni rinnova l'impegno verso i cittadini a mantenere strutture e prestazioni, aprendosi però il sistema all'esterno. Il punto di Governo e maggioranza, dopo quello che viene definito “il doppio giro di boa”: l'approvazione della legge sulla libera professione medica e quella sulla la previdenza complementare. "In un anno siamo passati da 69 a 63 milioni di euro spesi - ha ribadito Mussoni - e abbiamo già depositato in Congresso di Stato il piano di riorganizzazione del personale che porterà a lavorare 6 giorni su 7 in tutti i servizi, riducendo reperibilità e straordinari". "L'innovazione del nostro sistema passa per l'integrazione dei servizi - ha sottolineato il direttore dell'ISS Paolo Pasini – citando il protocollo Ictus, che consente di gestire anche il monitoraggio. Un accenno al giudizio del Fondo Monetario che sulla sanità del Titano ha evidenziato una spesa medio-bassa, a fronte di risultati medio-alti". Dal direttore dell'authority sanitaria Andrea Gualtieri l'accento sulla prevenzione e sulla necessità di potenziare il socio-sanitario proprio in questa direzione.
La sanità del futuro, nelle pensioni: “Un passaggio fondamentale - per Nicola Renzi di AP – da un sistema retributivo a complementare”, secondo pilastro che per Stefano Macina del PSD rappresenta una “vera emergenza”. Favorevole alla legge sulla libera professione Luigi Mazza del PDCS, che chiede un piano di lungo periodo, basato sugli investimenti. Un sistema che si apre e che dialoga: proprio a San Marino a breve saranno i ministri della Sanità di 8 Paesi per lavorare ad un progetto comune.

Annamaria Sirotti