L'Unità spinale, dotata di autonomia amministrativa, è stata realizzata con un modello organizzativo capace di assicurare la cura globale del paziente: dalla presa in carico dopo il trauma, fino alla sua dimissione e reinserimento in famiglia e nella società. Può prendere in carico 40-50 pazienti all'anno. Nel biennio di sperimentazione, con 4 posti letto, ha curato circa 50 persone. Le lesioni acute del midollo spinale (Lms) di interesse chirurgico rappresentano una delle più complesse e invalidanti patologie, con un pesante impatto psicologico e sociale per le persone che le subiscono, le loro famiglie e l'intera comunità. I dati epidemiologici relativi all'Italia evidenziano un'incidenza annua di paraplegia e tetraplegia da lesioni midollari di 18-22 nuovi casi per milione di abitanti, riconducibili per il 67% a cause traumatiche e per il 33% a motivazioni non traumatiche. Le cause traumatiche più frequenti vedono al primo posto gli incidenti stradali (54%), seguiti da infortuni sul lavoro (20%). Le lesioni midollari interessano, in buona parte dei casi, persone giovani e attive: oltre il 70% ha un'età inferiore a 60 anni, con picchi di frequenza a 20 e 55 anni, un rapporto maschi/femmine di 4 a 1 e un'alta incidenza (85%) nella fascia della forza lavoro al momento del trauma. Una quota del 3% è rappresentata da soggetti in età pediatrica.
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