Sanità: rassicurazioni sugli ospedali dell'entroterra dalla Regione Marche

"La Sanità è un diritto anche per l'entroterra". Le firme sono del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e del modello, malato di sclerosi multipla, Ivan Cottini. Domenica mattina il governatore è andato a a casa di Ivan, a Montemaggiore, dopo la sua protesta. Ivan ha bruciato alcuni dei suoi farmaci energetici, non quelli fondamentali, ma quelli che come dice lui: "aiutano a vivere meglio" per protestare contro i tagli alla sanità in particolare la chiusura di alcuni servizi negli ospedali di rifiremento per chi vive nell'entroterra della provincia di Pesaro e Urbino. Lui si cura in queste stutture e la loro chiusura determinerebbe una odissea per accertamenti e terapie. Dal governatore sono arrivate rassicurazioni rispetto agli ospedali di Sassocorvaro, Cagli e Fossombrone che non vogliono proprio saperne di trasformarsi in ospedali di comunità: rimarranno 3 medici 24 ore su 24 nei punti di primo intervento, uno per il 118, una guardia medica e un ospedaliero. Per ora - almeno questi sono i patti - nelle tre strutture che resistono alla spinta del cambiamento ci saranno ancora lungodegenza e cure intermedie.

Valentina Antonioli

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