Sanremo: buoni anche gli ascolti della seconda serata ma è presto per festeggiare
Ha avuto inizio la gara dei giovani, che ha visto le due proposte più deboli, i KuTso e Kaligola, inopinatamente abbinati in uno scontro a eliminazione diretta che ha visto prevalere il funambolico complesso prodotto da Alex Britti. Ha lasciato perplessi la scelta di porre uno contro l’altro i due artisti più interessanti della serata, Enrico Nigiotti e Chanty, condannando il Festival a privarsi anzitempo della bella cantante savonese, con una delle canzoni più fuori dal coro dell’intera manifestazione.
La gara dei Campioni non ha riservato sorprese: segnaliamo su tutte la performance di Nina Zilli ha aperto tra gli applausi di platea e sala stampa, regalando eleganza alla Nina Simone sopra un classico canone blues, mentre l’altro favorito della vigilia, Lorenzo Fragola, è apparso viceversa ancora troppo timido per potere fare realmente la differenza.
Un discorso a parte merita il trio vocale Il Volo. Ginoble, Boschetto e Barone, telegenici, potenti e quadrati, hanno riproposto i canoni dell’opera popolare alla Riccardo Cocciante, mescolando lirica e pop, aiutati da un uso dell’orchestra di grande impatto e da una regia che ha sottolineato la loro forza interpretativa.
Chi vincerà il Festival avrà diritto di rappresentare l’Italia al prossimo Eurovision Song Contest, come ricordato da Carlo Conti al cospetto della vincitrice di Copenaghen, l’attesissima austriaca Conchita Wurst: dopo avere ascoltato «Grande amore» è esploso l’entusiasmo degli stranieri sui social network: «forse abbiamo appena sentito la canzone che vincerà a Vienna» è stato il commento più diffuso.
Dal nostro corrispondente
Eddy Anselmi