Sant'Agata: una festa che risale al 1740

La festa sammarinese dedicata alla santa martire Agata, risale al 5 febbraio 1740, quando, l'inviato dalla Santa Sede, il cardinale Enriquez restituì quell’autonomia e quella libertà, insidiata nei mesi precedenti dal cardinale Alberoni. Il famoso episodio alberoniano. Il tentativo da parte della Chiesa di inglobare il territorio dell'antica repubblica sotto il proprio potere, fallisce nel giorno dedicato alla santa siciliana.
Ma non c'è solo, in realtà, una coincidenza di date: il comportamento dei sammarinesi del 700, le loro argomentazioni nel difendere la libertà del territorio dalle ingerenze di chiunque, assomigliano all'atteggiamento risoluto della santa siciliana che non si fa piegare dalle minacce del potere romano.
Torniamo alla storia romana. Agata è insidiata dal proconsole Quinziano, che nel periodo tra il 250 e il 251, vuol far rispettare l'editto dell'imperatore che chiedeva a tutti i cristiani di abiurare pubblicamente la loro fede. Il proconsole le ordina, senza successo, di rinnegare la sua fede e di adorare gli dei . Più realisticamente si può immaginare un quadro più complesso: ovvero, dietro la condanna di Agata, la più esposta nella sua benestante famiglia, potrebbe esserci l'intento della confisca di tutti i loro beni. Breve fu il passaggio dal processo al carcere e alle violenze con l'intento di piegare la giovinetta. Fustigata e sottoposta al violento strappo dei seni, con delle tenaglie. La tradizione indica che nella notte venne visitata da san Pietro che la rassicurò e ne risanò le ferite. La notte seguente all'ultima violenza, il 5 febbraio 251, Agata spirò nella sua cella.

Antonio Prenna

I più letti della settimana:

Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy.
Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy