Scandalo tangenti Trenitalia. Appalti pilotati, arresti e aziende sotto sequestro
Pilotavano le gare e le commesse su rottamazioni e manutenzioni di carri e locomotive. Chiedevano tangenti in denaro in cambio di altre utilità: verso società controllate. Ex dirigenti da poco licenziati e coordinatori regionali ancora in servizio insieme a imprenditori di Napoli e provincia anche ditte marchigiane. I giudici partenopei grazie alle indagini e alle intercettazioni della GdF hanno disposto arresti e fermi oltre ai domiciliari. I fatti criminosi coinvolgerebbero una decina di dipendenti Trenitalia e noti industriali del settore con i famigliari e le ditte satelliti controllate. Assegni e bonifici a stretto giro “parentale” attraverso finanziarie collaterali create ad hoc. Secondo indiscrezioni trapelate dalle intercettazioni ambientali e telefoniche si farebbero a diverso titolo, tra i collusi, i nomi di un politico UdC con cariche amministrative e in commissioni parlamentari oltre al Cardinal Arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe, citato in un colloquio per una raccomandazione, a dire il vero negata, a persone inquisite.
Francesco Zingrillo
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