Il fenomeno è sgradevole, impressionante ma – purtroppo - quasi inevitabile… e sembra si riproponga ogni anno dopo lunghi periodi di siccità. L’enorme strato schiumoso sul fiume Marano, osservato dai cittadini di Faetano venerdì scorso, sarebbe causato dagli scarichi di aziende ed abitazioni civili. Queste sostanze, dette tensioattive, si depositano sul letto del corso d’acqua, in secca per lunghi periodi, restando in stand-by. Gli elementi inquinanti verrebbero poi – per così dire – “attivati” al primo forte acquazzone, provocando fenomeni di questo tipo. Questa la possibile ricostruzione della Polizia Civile; ma di certezze non ve ne sono poiché gli agenti, intervenuti il giorno successivo l’esplosione del fenomeno, non hanno potuto effettuare alcun prelievo. 'Quando ci siamo recati sul posto la situazione era quasi normale; in genere – afferma l’ispettore Paolo Francioni – per individuare i responsabili di questi fenomeni controlliamo i collettori di scarico, ma questa volta non è stato possibile poiché questi ultimi erano completamente sommersi'. Secondo Francioni non è poi da escludere che qualche fabbrica della zona – approfittando del forte acquazzone – abbia scaricato nel fiume dello schiumogeno da smaltire ovviamente in altri modi. Il problema sembra comunque abbastanza tipico in piccoli corsi d’acqua come il Marano e l’Ausa. Resta legittima – naturalmente – l’indignazione degli abitanti della zona per il brutto spettacolo e il cattivo odore proveniente dal corso d’acqua in simili situazioni.
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