Quattro ore di sciopero, per presidiare l’entrata dell’azienda e manifestare per le vie di Rimini. I dipendenti della Giacomelli chiedono risposte precise sul loro futuro. E’ uno sciopero pacifico, dicono, che invita al dialogo e non alla lotta. Il 3 maggio scorso, ricordano Cgil, Cisl e Uil, sono stati pubblicati i bandi di cessione delle proprietà aziendali del gruppo che è in amministrazione straordinaria. Questa è la fase più difficile e decisiva della crisi. I 1.280 dipendenti rimasti chiedono rassicurazioni sul pagamento dei prossimi stipendi fino alla cessione dell’azienda e lamentano di non essere stati citati nel bando d’asta. “Che fine faremo?” è l’interrogativo sempre più pressante dopo che la capogruppo Giacomelli Sport Group di Rimini non è tra i complessi inseriti nel bando di cessione. Quindi sono questi i posti di lavoro più a rischio. Così, mentre sembra farsi sempre più vicino il rientro dalle Maldive di Gabriella Spada, il sindacato chiede chiarimenti sul prolungamento della cassa integrazione straordinaria e, soprattutto, prima di discutere le eventuali offerte di acquisto, di salvaguardare l’occupazione.
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