Per la seconda volta, nell’arco di poche settimane, la Repubblica di San Marino piange la perdita di un suo ragazzo, Michele Zafferani, morto su una pista da sci in Trentino.
Michele, 20 anni, questa mattina all’apertura della pista Alpe Alta, è salito a quota 2.100 metri per iniziare la discesa lungo il ripido pendio che, a quell’ora, era pressoché deserto. Con lui il padre e il maestro accompagnatore belga Wim Dirix, di 27 anni, appassionato di skin cross.
I ragazzi hanno percorso un centinaio di metri, quasi in parallelo, poi la loro traiettoria si è improvvisamente incrociata e si sono scontrati con violenza frontalmente. Michele indossava un casco protettivo. Nessuna difesa invece per il belga, che normalmente accompagnava le comitive di turisti in vacanza nella zona. Alla scena ha assistito Guido Zafferani, il padre del giovane sammarinese, arrivato poco dopo l’impatto.
Si è subito reso conto della gravità della situazione e ha chiesto aiuto a due addetti alla pista. E’ partito l’allarme. Sul posto è arrivato l’elicottero di Trentino Emergenza e per cercare di guadagnare secondi preziosi un medico è stato calato con il verricello vicino ai due corpi, nel disperato tentativo di salvare la vita ai ragazzi ma ogni soccorso è risultato vano.
Michele era nato il 6 luglio del 1986, viveva a Casole ed era l’unico figlio di Guido Zafferani, commercialista, il cui studio ha sede in Via Napoleone Bonaparte, in Città.
Michele studiava ingegneria ed era un atleta della Federazione Sammarinese Rugby. La morte, secondo un primo esame, sarebbe stata provocata da lesioni al capo e al busto.
Michele, 20 anni, questa mattina all’apertura della pista Alpe Alta, è salito a quota 2.100 metri per iniziare la discesa lungo il ripido pendio che, a quell’ora, era pressoché deserto. Con lui il padre e il maestro accompagnatore belga Wim Dirix, di 27 anni, appassionato di skin cross.
I ragazzi hanno percorso un centinaio di metri, quasi in parallelo, poi la loro traiettoria si è improvvisamente incrociata e si sono scontrati con violenza frontalmente. Michele indossava un casco protettivo. Nessuna difesa invece per il belga, che normalmente accompagnava le comitive di turisti in vacanza nella zona. Alla scena ha assistito Guido Zafferani, il padre del giovane sammarinese, arrivato poco dopo l’impatto.
Si è subito reso conto della gravità della situazione e ha chiesto aiuto a due addetti alla pista. E’ partito l’allarme. Sul posto è arrivato l’elicottero di Trentino Emergenza e per cercare di guadagnare secondi preziosi un medico è stato calato con il verricello vicino ai due corpi, nel disperato tentativo di salvare la vita ai ragazzi ma ogni soccorso è risultato vano.
Michele era nato il 6 luglio del 1986, viveva a Casole ed era l’unico figlio di Guido Zafferani, commercialista, il cui studio ha sede in Via Napoleone Bonaparte, in Città.
Michele studiava ingegneria ed era un atleta della Federazione Sammarinese Rugby. La morte, secondo un primo esame, sarebbe stata provocata da lesioni al capo e al busto.
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