I teen-ager non sono pigri. Se sonnecchiano sui banchi di scuola la mattina non è perché non hanno voglia di studiare, ma perché la natura li ha programmati così. Non è la difesa di uno studente delle superiori; ad affermarlo un professore di Oxford, che ha scoperto con test sulla memoria che i teenager hanno un orologio biologico diverso da bambini e adulti e per rendere di più hanno bisogno di dormire di più. Infatti, nel pomeriggio, riescono a memorizzare molte più notizie. Gli orari scolastici avrebbero a questo punto un impatto significativo sul loro rendimento. Iniziare le lezioni alle 11 potrebbe essere il compromesso ideale. Ne è convinto il preside della scuola dove è stato condotto lo studio. “Stiamo privando i nostri giovani del sonno di cui hanno bisogno per i loro ritmi biologici – ha detto – con risvolti negativi anche sulla loro salute mentale e fisica.” Una proposta che non dovrebbe incontrare le obiezioni degli studenti. Altra storia, invece, convincere gli insegnanti.
Monica Fabbri
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