Nonostante i punteggi delle performance dei quindicenni italiani siano ancora al di sotto della media Ocse, l'Italia è tra i paesi che hanno registrato un miglioramento ''più marcato'' per la matematica (485 punti contro 494 media Ocse) e le scienze (494 contro 501), in particolare tra il 2006 e il 2009. Dal 2003 al 2012 sono diminuiti di 7 punti percentuali gli studenti italiani con competenze molto basse in matematica, anche se sono ancora il 25% del totale, contro una media Ocse del 23%. La Germania si ferma al 17%, la Svizzera al 12% e Shanghai al 4%. Nello stesso periodo sono aumentati del 2,9% gli alunni con competenze alte: oggi sono il 10% del totale. A Shanghai sono il 55%, in Svizzera il 21%. La quota di studenti a basso rendimento nella scienza (18,7%) è superiore alla media Ocse, ma si è ridotta di 6,6 punti percentuali tra il 2006 e il 2012. La quota delle performance ''top'' invece è pari al 6,1%: è sempre inferiore alla media Ocse ma è aumentata di 1,5 punti percentuali negli ultimi sei anni. Per quanto riguarda la lettura, l'Italia rimane, per punteggio (490), sotto la media Ocse (496), ma si registra stabile ai livelli del 2000, dopo un declino registrato tra il 2000 e il 2003. In questa competenza, le ragazze ottengono risultati migliori dei ragazzi. L'Ocse ha analizzato le cause che concorrono a determinare un basso risultato nei test: tra queste, oltre il non aver frequentato la scuola per l'infanzia, anche la mancanza di puntualità a scuola e le assenze ingiustificate. In Italia il 35% e il 48% degli studenti hanno riferito di aver rispettivamente saltato almeno un'ora o almeno un giorno di scuola nelle due settimane prima del test Pisa: ''la più alta percentuale registrata tra i grandi paesi dell'Ocse''. In generale, si legge nell'indagine, il sistema scolastico del nostro paese non ha avuto negli ultimi 10 anni un aumento delle risorse, anzi ha perso ''l'8%'', ma spendere di più', sottolinea l'Ocse, non significa andare meglio. L'Italia ha migliorato le sue prestazioni nonostante tutto e senza sacrificare l'equità nell'istruzione. Le differenze di livello socio economico incidono meno sulle prestazioni degli studenti rispetto a quanto avviene negli altri paesi Ocse: in media, il 15% della variazione di risultati è attribuita alle condizioni socio economiche delle famiglia, mentre in Italia il dato scende al 10%.
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