Scuola: slitta il rientro in classe, "spiazzati dall'organizzazione" i genitori; il Segretario chiede ultimo sforzo
A Rimini nuova manifestazione no dad
“Ritardi negli avvisi, organizzazione imprevedibile”, le mamme protestano per lo slittamento del calendario scolastico dopo Pasqua. Il Segretario Belluzzi chiede un ultimo sforzo.
Mamme sammarinesi sul piede di guerra: il malcontento serpeggia nelle chat di classe per via della delibera del Congresso che ha stabilito la ripresa del calendario scolastico. Dopo le festività pasquali solo i nidi riapriranno regolarmente da martedì. Proseguiranno, invece, le vacanze pasquali fino a giovedì le scuole dell'Infanzia e le Elementari, con ritorno alle attività didattiche e lezioni in presenza dal 9 aprile. Per le scuole Medie, le Superiori e il Centro di Formazione Professionale proseguirà la didattica a distanza al 100% dal 6 all'8 aprile, data di scadenza anche dell'ultimo decreto.
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“Sono molto dispiaciuto - spiega il Segretario all'Istruzione Andrea Belluzzi - ma dobbiamo chiedere questo ultimo sforzo, di tre giorni. Da venerdì sarà tutto in presenza. Successivamente, anche grazie all'arrivo della bella stagione, si potrà lavorare sull'utilizzo dei dispositivi di protezione personale in classe. Non escludiamo la possibilità, una volta che ci saranno le condizioni meteo che permetteranno di arieggiare l'aula con più frequenza, che i bimbi possano togliersi la mascherina una volta seduti al banco. Il malcontento delle mamme in realtà non nasce tanto dal prolungamento delle vacanze, quanto dallo scarso preavviso con cui è arrivata la comunicazione, a pochi giorni da quella che annunciava il rientro in aula con un giorno d'anticipo rispetto agli scorsi anni. “Effetto questo - spiegano - di una organizzazione traballante, improvvisata ed imprevedibile, troppo facile a passi indietro che pesano sulle spalle delle famiglie”.
A Rimini nuova protesta in piazza per difendere il diritto alla scuola e all’istruzione, intesa nella sua complessità di relazioni personali tra studenti e tra studenti e insegnanti, oltre che nella sua funzione di apprendimento. Non limitata agli under 11 in zona rossa, e al 50% alle superiori in zona arancione o gialla. “Insisteremo – spiegano i promotori, che hanno parlato delle gravi ripercussioni sociali e psicologiche vissute dai ragazzi - fino a quando il Governo e la Regione non daranno finalmente il via libera a tutti i bambini e ragazzi in età scolare.
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