Seconda giornata di congregazioni generali in vista del Conclave

Seconda giornata di congregazioni generali in vista del Conclave.
E' stata aperta dal decano del Sacro Collegio, Angelo Sodano, la terza sessione delle congregazioni generali dei cardinali, in preparazione del Conclave che eleggerà il successore di Benedetto XVI. Oggi, nella seconda giornata dei lavori, è prevista una sola sessione mattutina, dopo le due che si sono svolte ieri nel mattino e nel pomeriggio. Sempre una sola sessione mattutina è prevista anche domani. Alle congregazioni partecipano tutti i porporati convenuti a Roma, sia "elettori" sia ultraottantenni.
Alla prima delle congregazioni generali, ieri mattina, erano presenti 142 cardinali, di cui 103 "elettori" fra i 115 attesi per l'ingresso in Sistina. Nel pomeriggio di ieri ne sono quindi arrivati altri quattro, mentre i restanti otto elettori sono dati in arrivo nelle prossime ore. E' nella seduta di domani che il Collegio cardinalizio, con voto a maggioranza, dovrebbe decidere la data del Conclave, con ogni probabilità lunedì 11 marzo.
Bocche cucite e sopratutto sembrano molti di meno, i cardinali entrati stamani in Vaticano da piazza del Santo Uffizio. Rispetto alla mattinata di ieri il cordone di sicurezza attorno ai cardinali è stato rinforzato ed è scattato soprattutto per i porporati che hanno deciso di raggiungere la città vaticana a piedi. Muti ma gentili in molte occasioni i cardinali sono stati affiancati da 'ali' di giornalisti che non si arrendevano al silenzio. Sono arrivati in auto Camillo Ruini, l'austriaco Cristoph Schoenborn e Agostino Vallini. Hanno scelto di arrivare a piedi invece Severino Poletto, che tra il serio e il faceto si è rivolto così ai giornalisti: "Vi rendete conto che siete degli assalitori?" e poi si è concesso una risata. Sempre a piedi è arrivato il cardinale tedesco Reinhard Marx, che si è limitato a un: "Buona giornata a tutti". Completamente silente il cardinale Crescenzio Sepe così come il collega spagnolo Amigo Valleyo. La novità è che i turisti si fermano, stupiti, a fotografare fotoreporter e cronisti che cercano, invano, di parlare con i cardinali.

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