“Ogni persona ha diritto che la sua causa sia esaminata equamente, pubblicamente ed entro un termine ragionevole”: è l’incipit dell’articolo 6 della convenzione europea dei diritti umani; una norma basilare quella dell’equo processo. I lavori del seminario – incentrati su questo tema - si sono aperti con gli interventi di saluto dei segretari di Stato Foschi e Stolfi; quest’ultimo presente anche in qualità di presidente del comitato dei ministri del consiglio d’Europa. “Con questo appuntamento – ha detto Foschi – abbiamo voluto diffondere la conoscenza della Convenzione, e sottolineare l’interesse del Governo per l’attività della Corte di Strasburgo”. “Iniziative di questo genere – ha continuato Stolfi – rispondono alla necessità che le giurisprudenze nazionali si conformino ai principi di Strasburgo”. Presenti al Kursaal diversi legali e giuristi sammarinesi. L’avvocato Gloria Giardi – a nome dell’ordine professionale – ha salutato con favore la presentazione del progetto di legge sull’eliminazione del segreto istruttorio. Qualificatissima la lista dei relatori. Dai Giudici Anatoli Kovler e Vladimiro Zagrebelsky, ai giuristi Andrea Tamietti e Paolo Cancemi. A chiudere i lavori Antonella Mularoni, Giudice della Corte Europea dei diritti umani, che ha parlato del diritto all’equo processo nell’ordinamento sammarinese. Nel pomeriggio i partecipanti al seminario sono stati ricevuti in udienza dai Capitani reggenti nella sala del Consiglio Grande e Generale. I Capi di Stato hanno sottolineato il ruolo prezioso della Corte Europea dei Diritti Umani e le grandi possibilità per il Titano durante questo semestre di presidenza.
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