La recente sentenza del Collegio Garante che ha introdotto a San Marino l'istantaneità del reato di riciclaggio, stabilendo che l'occultamento non è un reato permanente, è stata conseguenza di due procedimento giudiziari che sono arrivati all'ultimo grado di giudizio: Marco Scaringella, che a maggio 2019 era stato condannato a 4 anni e 3 mesi, è stato “assolto perché il fatto non sussiste” ma è stata confermata la confisca di quanto sequestrato: quasi 452 mila euro. Lo stesso per Giuseppe Castelli che nell'aprile del 2019 era stato condannato a 4 anni e 2 mesi: assolto perché il fatto non sussiste ma confermato il sequestro di quasi 236mila euro.
La sentenza del collegio Garante, di cui si diceva, è stata richiamata spesso dalle difese del processo Mazzini, nei casi di reato di riciclaggio contestati prima dell'introduzione del reato di autoriciclaggio: a questo punto l'esito delle sentenza d'appello potrebbe costituire precedente per l'atteso appello che metterà fine alla cosiddetta tangentopoli sammarinese. Tra le altre sentenze letto ieri quella che riguarda la condanna per l'ammanco al parcheggione, il cui reato è stato dichiarato estinto per la morte dell'imputato e quello per le fatture false per le tonnellate di funghi esportate da San Marino in Russia. Condannate confermate, parzialmente riformata solo quella al sammarinese coinvolto, Matteo Lisi: di 1 anno e 3 mesi in primo grado, dell'aprile dello scorso anno, sono stati ridotti a 7 mesi, con pena sospesa.
Sentenze d'appello: interessanti in particolare due casi in vista di quella, attesa a giorni, del processo Mazzini
28 gen 2022
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