Senza retorica: l'ultimo saluto a Raffaella Carrà
Nella basilica dell'Ara Coeli l'ultimo saluto a Raffaella Carrà. L'urna farà tappa a San Giovanni Rotondo e poi all'Argentario.
Tre giorni di rose gialle e celebrazioni. Per l'ultimo saluto Roma si apre al passaggio del feretro di Raffaella Carrà. Un tributo che vuole sfuggire alla retorica “facile scappatoia - ricorda nell'introdurre la cerimonia Frate Simone Castaldi - ma Raffaella è stata tante cose ma non retorica”. Più dell'icona televisiva si celebra l'umanità di una donna che ha saputo fare del bene senza bandiere, contribuire alla coscienza degli italiani, portare avanti con intelligenza e preparazione le sue battaglie. Tre giorni di racconti, di canzoni, di aneddoti a più voci, di nostalgia per quel sorriso il cui ricordo rimane intatto nel giorno del commiato, che domina nell'uscita di scena a sorpresa, senza preavviso. Un saluto corale senza colori se non il suo giallo, che domina nella Basilica dove accanto al compagno di una vita Sergio Japino ci sono l'ad della Rai Fabrizio, Salini la sindaca Raggi i tanti colleghi, i primi ad arrivare Milly Carlucci Michele Cucuzza. Accanto al feretro della regina della tv i due nipoti Matteo e Federica, che abitano a San Marino da qualche anno e che hanno sempre avuto con quella zia, che si occupò di loro dopo la morte del padre, un legame particolare. Proprio per partecipare al matrimonio della nipote Raffaella, ormai dieci anni fa, venne a San Marino, a Palazzo. Solo 200 le persone accreditate dal cerimoniale, la folla segue sul maxischermo, sfidando il caldo pur di esserci, a conferma di come il talento della regina della tv abbia saputo incantare, ma a renderla una di famiglia, a conquistare milioni di persone, fu la sua umanità.
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