Sequestrati 1500 capi griffati
Gli uomini del comandante Albina Vicini hanno condotto l’inchiesta nel più stretto riserbo, e le indagini hanno riguardato anche siti Internet dove avvenivano alcune vendite. Riguardo ai capi d’abbigliamento, in particolare jeans trovati nel magazzino, la società sammarinese ritenuta coinvolta non è stata in grado di produrre un’adeguata documentazione per dimostrare l’originalità e la provenienza della merce. Dai primi accertamenti eseguiti inoltre, sono emersi concreti elementi per ritenere che almeno una parte dei capi d’abbigliamento siano di provenienza furtiva mentre per altri non si esclude la possibilità che i marchi presenti siano stati abilmente ed accuratamente contraffatti. Le indagini proseguono e non si escludono nemmeno nuovi ed eclatanti sviluppi. L’amministratore della società sammarinese intanto, un italiano, è stato segnalato all’autorità giudiziaria e a suo carico si profilano gravi indizi in relazione ai reati di ricettazione e messa in circolazione di prodotti con marchi o contrassegni contraffatti.