Quattro yacht di lusso sequestrati, 14 persone denunciate accusate di contrabbando. Coinvolta anche la finanziaria sammarinese Polis, tra i denunciati anche Lucio Amati, già in carcere per altri guai. E’ il riassunto dell’operazione Titan Flags, che ha preso il via dalle recenti modifiche apportate al regolamento doganale comunitario ma anche dalla vicenda Rimini Yacht di Giulio Lolli, tant’è che tre dei quattro sequestri sono stati eseguiti in seguito a quell’indagine. Gli inquirenti hanno studiato mesi con un team di esperti per capire le conseguenze dei nuovi provvedimenti. Ed ecco le conclusioni, condivise dal pm Ercolani e da due gip del tribunale: un bene immatricolato in un Paese terzo, extra comunitario, come San Marino, e che viene utilizzato in territorio comunitario, deve sottostare al pagamento dell’Iva all’importazione.
In questo caso specifico le imbarcazioni, del valore di centinaia di migliaia di euro, erano state acquistate tramite società di leasing, e da una serie di passaggi arrivate in ultimo agli utilizzatori finali, tutti italiani, sui quali ora si stanno compiendo ulteriori accertamenti fiscali. L’Iva evasa è di oltre 700mila euro, dopo il sequestro arriverà la confisca e gli yacht saranno definitivamente dell’erario italiano.
Il problema che si apre per San Marino è di tutta evidenza, sono centinaia le imbarcazioni iscritte al registro. E il passo successivo potrebbe riguardare le automobili sammarinesi e utilizzate da italiani oltre confine. La risposta del colonnello Cecchi è eloquente: “Siamo solo all’antipasto”. Nel video le interviste a Carmine Morana (Direttore Agenzia delle Dogane di Rimini) e Tenente Colonnello Gianfranco Lucignano (Polizia tributaria GdF)
Francesca Biliotti
In questo caso specifico le imbarcazioni, del valore di centinaia di migliaia di euro, erano state acquistate tramite società di leasing, e da una serie di passaggi arrivate in ultimo agli utilizzatori finali, tutti italiani, sui quali ora si stanno compiendo ulteriori accertamenti fiscali. L’Iva evasa è di oltre 700mila euro, dopo il sequestro arriverà la confisca e gli yacht saranno definitivamente dell’erario italiano.
Il problema che si apre per San Marino è di tutta evidenza, sono centinaia le imbarcazioni iscritte al registro. E il passo successivo potrebbe riguardare le automobili sammarinesi e utilizzate da italiani oltre confine. La risposta del colonnello Cecchi è eloquente: “Siamo solo all’antipasto”. Nel video le interviste a Carmine Morana (Direttore Agenzia delle Dogane di Rimini) e Tenente Colonnello Gianfranco Lucignano (Polizia tributaria GdF)
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