Sequestro e confisca, l'accordo tra San Marino e Italia all'ultimo passaggio parlamentare
La politica italiana già proiettata a domenica 10 marzo, per le elezioni in Abruzzo
Dagli Stati Uniti e dal Canada, dove ha incontrato il presidente Joe Biden e il primo ministro Justin Trudeau, Giorgia Meloni getta acqua tra sé e le presunte polemiche col Quirinale, in merito alle manganellate sugli studenti a Pisa, gesto condannato dal presidente della Repubblica, ribadendo l'ottimo rapporto con Sergio Mattarella.
L'attenzione delle forze politiche ora è tutta per domenica 10 marzo, quando si tornerà al voto in Abruzzo. Domani il centrodestra si ritrova sul palco a Pescara, per dare l'ultima spinta a Marco Marsilio, romano, ex senatore di Fratelli d'Italia, che si ripresenta per la presidenza della Regione. A chi gli chiedeva se temeva “l'effetto Todde”, anche se sulla vittoria del centrosinistra in Sardegna pesa l'incubo del riconteggio, Marsilio rispondeva con una battuta. I 5Stelle invece puntano sul disastro sanitario abruzzese.
E mentre il mondo politico trema per le vicende relative al cosiddetto dossieraggio di vip e politici, scatenando le ire soprattutto del centrodestra, la Lega la definisce addirittura una “operazione di stampo sovietico” e intende chiedere i danni, col procuratore nazionale antimafia Melillo e quello di Perugia Cantone che hanno chiesto di essere sentiti dal Consiglio superiore della magistratura, dal presidente della commissione Antimafia e dal comitato parlamentare per la sicurezza, in Aula alla Camera si discute l'accordo tra il governo italiano e quello di San Marino sul riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni giudiziarie di sequestro e confisca, sottoscritto a Roma il 26 maggio 2021.
Nel video le interviste a Marco Marsilio, presidente Regione Abruzzo, e a Giuseppe Conte, presidente Movimento 5 Stelle
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