Sette anni e mezzo per violenza sessuale a 31enne di origine tunisina
Violenza sessuale aggravata da sequestro di persona e rapina. Perché oltre allo stupro, alla donna aveva portato via anche qualche gioiello. Il giudice Buriani ha pesantemente condannato Fakhri Naouar, 31 anni, che nel marzo 2010 si era reso protagonista di un turpe episodio. Una donna, romena sua coetanea, era stata vista a Rovereta in evidenti difficoltà: soccorsa, aveva raccontato di essere stata stuprata e picchiata. Dopo la denuncia, la gendarmeria aveva subito rintracciato l’uomo, scoprendo che era sposato con una sammarinese. Ma dopo l’interrogatorio non era stato portato in carcere, perché si escludeva potesse compiere un altro reato simile. Invece, una settimana dopo, nuovo violento stupro, a Santa Cristina: un’altra donna romena, col volto coperto di sangue, aveva bussato alla porta di una casa di campagna e raccontato di essere stata violentata, pestata e derubata. L’aggressore era lo stesso. Per questa seconda violenza in Italia è già stato condannato, in secondo grado, a sei anni di carcere. In aula davanti al giudice Buriani ha ripetuto, come già nel precedente processo, di aver pattuito sesso a pagamento con le due donne, e dalla prima, in particolare, pretendeva la restituzione di alcune somme che gli erano state sottratte. Ma le versioni erano contraddittorie e alla fine sono state giudicate non verosimili. Condannato anche a 3 anni di interdizione dai diritti politici e al risarcimento del danno che sarà quantificato in sede civile, con la provvisionale già fissata a 15mila euro.
Francesca Biliotti
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