L'Osservatorio italiano Stalking ha indetto una settimana dedicata al recupero dello stalker per la risocializzazione delle persone grazie al Centro presunti Autori. Intanto i dati regionali e nazionali a disposizione sono controversi indice di un malessere diffuso: meno denunce, più casi relativi, richieste d'aiuto in calo e a soffrirne sono soprattutto le donne. Non è possibile aiutare la vittima finché non si agisce sul persecutore: lo stalker è il soggetto da seguire per salvare l'oggetto della molestia e tutelarne salute e incolumità. Lo stalking un delitto odioso con retaggi culturali lontani nel tempo adeguatosi alla società tanto da assumerne i lineamenti: narcisismo, psicopatologie sociali e comportamentali dovute al rifiuto e all'abbandono degli affetti o presunti tali: congiunto o conoscente. L'autore si sente rifiutato all'origine (famiglia e coniuge) e susseguentemente dalla collettività per il problema che comporta: la personalità borderline è sottoposta a tutto e può fare tutto sino all'estremo gesto di sopprimere una vita e addirittura la propria. E' sempre recidivo e non teme la reiterazione dei reati perché si sente nel giusto. Un eclissamento inatteso crea il buio e il comportamento deviante. Manca a tutt'oggi il patrocinio gratuito di vittima e carnefice con una legge largamente incompleta il problema dello stalking rimane sommerso e pericoloso per tutti. Nel video l’intervista a Laura Muratori (Psicoterapeuta)
fz
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