Si è allargata l’inchiesta sulla Puntoshop. Indagato l’intero collegio sindacale
Erano attese novità sulla Puntoshop, soprattutto per conoscere il futuro dei 60 dipendenti che rischiano il posto di lavoro, da quando cioè la proprietaria Omega, fallita in Italia, pare debba dismettere tutte le società collegate. Il governo di San Marino aveva chiesto tempo, visto che erano arrivate alcune manifestazioni d’interesse e sperava così di vedere andare in porto l’acquisizione dell’azienda sammarinese, già dichiarata fallita: quattro le richieste pervenute, da parte della Modulor Real Estate srl; della 8mila srl; dalla DMC Direct Marketing Company spa, l’unica sammarinese, e dal ragionier Franco Botteghi che ha inviato la lettera per conto di clienti. Le novità maggiori invece, sono purtroppo arrivate dal tribunale, dove l’inchiesta penale si allarga a macchia d’olio: non solo è già stata fissata la prima udienza del processo per bancarotta, il prossimo 21 febbraio, i cui imputati sono gli ex proprietari della Puntoshop, Emanuel e Roberto Scipioni, l’amministratore Luigi Carattoni e l’amministratrice di Boomerang srl, Erica Muscioni. Ma c’è anche l’indagine per un reato ben più grave, bancarotta fraudolenta, in pieno svolgimento: la magistratura sammarinese ha inviato due rogatorie in Italia, una in particolare a Busto Arsizio, e aspetta risposte importanti prima di concludere l’inchiesta, che coinvolge l’intero collegio sindacale della Puntoshop, oggi dunque indagato: uno dei membri fa attualmente parte del consiglio direttivo di Banca Centrale.
Francesca Biliotti
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