Si chiude l’operazione Titano partita nel 2007. La Guardia di Finanza accerta 35 milioni di euro evasi
Hight tech senza Iva. Una fitta ragnatela di società italiane e sammarinesi, gran parte delle quali inesistenti, vendeva cellulari, pc e tv evadendo l'Iva per 35 milioni di euro. La Guardia di Finanza chiude così l' "operazione Titano", avviata nel 2007. Quattro gli italiani indagati. Le società, intestate a prestanome, compravano la merce da compagini sammarinesi costituite ad hoc dall'organizzazione. In realtà la merce era già stata acquisita da operatori nazionali. Il ruolo del Titano è strumentale - spiega la Guardia di Finanza - per dimostrare l’importazione e poi l’esportazione della merce con il conseguente alleggerimento del prezzo. Il costo dei prodotti si abbassava di molto, con sconti del 20% sul prezzo normale, ovvero l'importo dell'Iva evasa. Nessun sammarinese è coinvolto nella ragnatela. Due degli indagati sono stati arrestati su ordine del gip per il pericolo di inquinamento delle prove. Si trovano agli arresti domiciliari a Pesaro e Senigallia. Trentasette le denunce ed otto i contribuenti sottoposti a verifica nelle Marche.
Valentina Antonioli
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