Si è insediato il nuovo vescovo Turazzi in un'emozionante cerimonia nella cattedrale di Pennabilli
Siamo un unico popolo, fiero della sua tradizione, unito, e aperto alla fraternità universale, disponibile all’impresa della nuova evangelizzazione. Prendo dalle mani dell’Amministratore diocesano il graditissimo dono dell’anello “nuziale”. Sì, nel mio cuore sento che già ci apparteniamo reciprocamente.
Le rivolge alla sua comunità, una volta insediato nella cattedra sammarinese-feretrana. Prima di celebrare la messa insieme ai vescovi di Ravenna e Rimini, e insieme ai suoi predecessori, Rabitti e Negri. Nella sua prima omelia traccia il suo camino pastorale
“Cor ad cor loquitur”: ecco come sento e vivo il mio venire tra voi. Lo dico con le parole di Paolo appena proclamate: “Ognuno ci consideri come servi di Cristo e amministratori dei misteri di Dio. Ora, ciò che si richiede agli amministratori è che ognuno risulti fedele” (1Cor 4, 1). Sono partito, sono arrivato, mi metto prontamente in cammino con voi, dentro la vostra - nostra - storia recente e antica.
Il volto di monsignor Turazzi si distende, con lo scorrere della celebrazione che si conclude con un messaggio del nunzio apostolico, Monsignor Bernardini è presente alla celebrazione e lo invita a rivolgere la sua attenzione prima che alla comunità, alla sua chiesa, ai presbiteri, ai seminaristi. Poi per Andrea Turazzi è il momento del bagno di folla. Lo attendono in seminario per salutare i parenti e gli amici venuti da Ferrara, ma il suo è un cammino rallentato, pieno di saluti e sorrisi. Giovedì sarà a san Marino per l'incontro con la repubblica.
Giovanna Bartolucci