Non c’è emergenza per le colture sammarinesi. La siccità che sta colpendo pesantemente le coltivazioni italiane non si fa sentire sul Titano. Gli esperti dell’ufficio agrario tranquillizzano in questo senso e ricordano il 2003 come l’anno più difficile. Intanto i cereali: orzo e grano se la caveranno, dal momento che proprio in questi giorni è in corso la trebbiatura. Il settore trainante dell’agricoltura in territorio non avrà però una annata degna di questo nome. Infatti, paga i terreni difficili lasciati in eredità dall’annata passata e che gli agricoltori non sono riusciti a lavorare in condizioni ideali. Non sarà un problema di qualità – dicono all’Ugraa – bensì di quantità. Discorso invece tutto aperto per le altre colture: in particolare i campi di foraggio ed erba medica, che proprio per la loro conformazione sentono meno la siccità. Così come gli olivi e le viti. Al momento, l’unico problema è stato quello del brusco cambiamento climatico con il passaggio da temperature polari a caldo forte. Qualche foglia di olivo è ingiallita, nulla di preoccupante però per il prosieguo della stagione, tempo – è il caso di dirlo – permettendo. La situazione è comunque monitorata costantemente dai tecnici ed esperti dell’ufficio agrario. L’acqua c’e’ e sotto il primo strato di terreno, la riserva idrica è disponibile.
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