Sul Titano, ad oggi, non si sono verificati - fortunatamente - casi drammatici di bambini dimenticati in auto. Nonostante ciò, nell'ambito delle Forze di Polizia sammarinesi, da tempo si starebbe ragionando su misure per prevenire episodi di quel tipo. Il modello – come conferma il Segretario di Stato con delega ai Trasporti – potrebbe essere proprio l'Italia, dove è ormai in dirittura d'arrivo l'iter normativo in materia. “Molto probabilmente – fa sapere Eva Guidi – ci adegueremo. Cercheremo di muoverci velocemente anche noi per promuovere provvedimenti a tutela della sicurezza dei minori”. La Legge italiana di modifica dell'articolo 172 del Codice della Strada – che regola i sistemi di ritenuta nei veicoli –, è già stata approvata nello scorso ottobre, e prevede – per chiunque trasporti un bimbo di età inferiore ai 4 anni – l'obbligo di dotarsi di dispositivi antiabbandono. Per la definitiva entrata in vigore la deadline sarebbe luglio 2019; al momento lo schema di decreto che stabilisce gli standard tecnici dei dispositivi - predisposto dal Ministero dei Trasporti – è al vaglio della Commissione Europea. A quanto pare i sistemi antiabbandono potranno far parte fin da subito del seggiolino, o consistere in un kit indipendente, o ancora essere un accessorio dell'auto. Il dispositivo dovrà attivarsi automaticamente ad ogni utilizzo; e in caso di allontanamento del guidatore dal veicolo, in presenza di un bambino, è previsto che l'allarme – tra le altre cose – venga inviato simultaneamente ad almeno 3 diversi numeri di telefono. La contravvenzione, per chi non rispetterà le prescrizioni, sarà identica a quella prevista per chi non allaccia le cinture: 81 euro, e decurtazione di 5 punti dalla patente. A questo punto una precisazione: doverosa, visto anche il caos generato dalla vicenda targhe, con tanto di maxi-sanzioni e sequestri. La nuova legge riguarderà esclusivamente i veicoli immatricolati in Italia; o – se immatricolati all'Estero – condotti da residenti in Italia. Per chi è cittadino sammarinese, o risiede sul Titano, non vi sarà insomma “rischio multa”. Almeno fino a quando anche la Repubblica non seguirà il percorso tracciato dal Belpaese.
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