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Siria: 70 morti

9 feb 2012
Siria: 70 morti
Siria: 70 morti
In Siria 70 persone sarebbero state uccise in diverse località, la maggior parte ad Homs. Il condizionale è d’obbligo perché la notizia è stata fornita da non meglio precisati testimoni e da siti di attivisti dell’opposizione rivelatisi spesso inattendibili. L’agenzia di stampa ufficiale Sana, invece, dal canto suo, parla – producendo foto e filmati – di nuovi attentati dinamitardi di gruppi terroristici contro popolazione e forze di sicurezza. Intanto, la Lega Araba si appresta a inviare nuovamente la missione di osservatori sospesa il 28 gennaio, questa volta con il supporto dell’ONU. Gli osservatori avevano dichiarato in un report che non c’erano evidenze di azioni violente del Governo contro civili inermi, ma scontri a fuoco tra gruppi armati non meglio precisati e forze governative. La Germania ha deciso l'espulsione di quattro diplomatici siriani, ma parte della Comunità internazionale non è di questo avviso. Mosca ha annunciato che vericherà le notizie di alcuni media sulla presenza di truppe speciali del Qatar e della Gran Bretagna a Homs.
Resta solida, intanto, l’alleanza della Siria con l’Iran, dove l’Ayatollah Khamenei – in occasione di una celebrazione dedicata alla rivoluzione Khomeinista – ha affermato che l’Occidente – lungi dal portare felicità e prosperità alle altre popolazioni – sta esportando violenza ovunque; senza riuscire a garantire ai suoi stessi cittadini giustizia, sicurezza e welfare. Intanto la NBC, citando fonti ufficiali statunitensi, rivela che a commettere gli attentati mortali contro almeno cinque scienziati nucleari iraniani, tra il 2007 ed oggi, sono stati i Mujaheddin del Popolo: gruppo dissidente iraniano, finanziato, addestrato e armato da Israele. In questo modo la NBC conferma le accuse di Teheran, che sin dall’inizio aveva puntato il dito contro i servizi segreti di Tel Aviv.

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