Il regime siriano di Assad ha usato armi chimiche nell'attacco ad Homs alla vigilia di Natale. E' la durissima accusa del capo della polizia militare, generale Abdulaziz Jassim al-Shalal, che ha disertato ed è passato con i ribelli. Terribile il bilancio dei morti ieri: 100 vittime, tra cui 27 bambini e 13 donne. La situazione più drammatica nella provincia di Raqqa, al nord, con 30 vittime, almeno 29 nel massacro di al-Qahtania. Missione 'segreta' del premier israeliano Benyamin Netanyahu in Giordania per incontrare re Abdallah. Israele avrebbe suggerito di distruggere al più presto gli arsenali di armi chimiche, con un attacco militare o l'invio in Siria di una forza internazionale di 8.000 mila uomini incaricati di assumere il controllo degli arsenali. Sabato a Mosca è atteso l'arrivo di Brahimi, mentre alcuni esponenti del regime sono già in viaggio verso la Russia, probabilmente per riferire sull'incontro dell'inviato con Assad, due giorni fa a Damasco. Ma l'opposizione siriana non ha gradito la tappa in Siria di Brahimi, proprio il 24 dicembre, all'indomani della strage nel panificio di Helfaya e nel giorno in cui l'esercito avrebbe usato il gas a Homs. Il leader della Coalizione, Ahmad Muaz al Khatib, riconosciuta formalmente da occidentali e monarchie del Golfo, ha già messo nero su bianco il suo no alla "soluzione Brahimi", che prevede un governo di transizione con Assad defilato, ma in carica fino al 2014.
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