Siria. Continuano gli scontri e il lavoro diplomatico

Siria. Continuano gli scontri e il lavoro diplomatico.
La battaglia decisiva per la "liberazione di Damasco, è cominciata". E' quanto sostiene parte dell'opposizione siriana, mentre gli scontri con le forze governative sono continuate per il terzo giorno consecutivo in alcuni quartieri meridionali. Raffiche di mitra sono risuonate brevemente anche in pieno centro. Ma le forze armate non danno per ora segni di sfaldamento. A Mosca l'inviato dell'Onu Kofi Annan ha chiesto al presidente Putin di facilitare un compromesso per una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu che fermi la violenza. "Non vedo i motivi per cui noi non possiamo trovare un accordo", ha risposto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. Ma finora non c'é nessuna indicazione che Mosca, storica alleata del regime di Damasco, accetti la bozza dei Paesi occidentali che prevede sanzioni contro la Siria e un intervento militare nel caso in cui non venga rispettato il piano di pace di Annan.
Anche la Cina, così come la Russia, ha respinto più volte l'ipotesi di un intervento internazionale per porre fine alle violenze. Il segretario generale delle Nazioni unite è stato ricevuto dal presidente Hu Jintao. Ban Ki Moon è a Pechino per partecipare all' apertura del Forum sulla Cooperazione tra Cina e Africa, e sta sfruttando questa occasione per convincere il paese a sostenere una risoluzione Onu più incisiva nei confronti del regime siriano. Pechino rimane però ferma sulle sue posizioni. Ha infatti ripetutamente sottolineato la propria opposizione a "qualsiasi tipo" di intervento straniero nella crisi siriana, che ha assunto negli ultimi giorni le caratteristiche di una guerra civile.

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